Sostegno a distanza
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La protezione dei bambini migranti nel rapporto UNICEF- OIM e il programma “Sostegno a distanza”

Si fa sempre più fatica a individuare un confine accettabile tra i figli di questo secolo educati al benessere e alla prosperità, da quelli abituati alle privazioni e alla violenza.
Cosa significa per un bambino restare “bambino” senza casa, senza famiglia, senza radici?

Ogni giorno milioni di bambini sono in fuga a causa di guerre o di calamità provocate dai cambiamenti climatici, molti inseguono solo la speranza di un’opportunità, di una vita migliore, di un futuro, di una normalità che per noi è spesso scontata e senza valore.
Troppi bambini lungo la strada perdono il diritto alla fanciullezza, all’educazione, alle cure mediche tra pericoli e privazioni, discriminazioni e violenze, sfruttamento ed abusi.
Queste difficoltà hanno effetti fisici e psicologici a lungo termine e impediscono ai bambini in movimento di sfruttare il loro pieno potenziale.
UNICEF e OIM stimano che oltre 36,5 milioni di bambini sotto i 18 anni sono in fuga da guerre e atrocità, un numero che non tiene conto delle crisi del 2022.
L’emergenza climatica ha e continuerà ad avere profonde conseguenze sulla mobilità umana e di conseguenza sulle fasce più vulnerabili delle nostre comunità, come i bambini. le future generazioni sono messe fortemente a rischio se le radici e la cultura dei luoghi non vengono preservate.
Il programma “Sostegno a Distanza” di Wend Barka garantisce al bambino l’accesso all’educazione scolastica di base, e il mantenimento della comunità con piccoli aiuti all’acquisto di beni di prima necessità (riso, miglio, farine,…).
Aiutaci a credere che ci può essere un futuro anche nei terre più difficili del pianeta.